lunedì 8 maggio 2017

Elisa disse che li avrebbe comprati lei i fiori




Elisa disse che li avrebbe comprati lei i fiori.
Era quella la frase che vagheggiava in me ogni lunedì mattina.
Un'abitudine che mi portavo dietro da anni, prima dai miei genitori, poi in tutti gli appartamenti universitari. E quell'idea ancora m'incantava.
Mrs Dalloway disse che li avrebbe comprati lei i fiori.
Da quando avevo letto Mrs Dalloway era iniziata quella mia strana fissazione. Uscire la mattina presto e andare a comprare i fiori, ogni volta fiori diversi. Spalancare la finestra sorridente. Quelle parole ancora mi venivano in mente dopo anni.
L'aria fresca del dolce mattino.
Il palpito di un flutto.
Il bacio di un’onda fresca e pungente.
No, forse l'ordine e le parole non erano esattamente quelle, ma la sensazione rimaneva.
Indossai qualcosa velocemente e uscii in strada, presto, quando ancora non c'era nessuno, quando non c'era alcuna folla nei vicoli di Roma che erano solo miei.
Ogni lunedì mattina, secondo giorno di chiusura del negozio, compravo i miei fiori. Ne compravo due mazzi: uno per il salone e uno per la mia camera.
Camminavo poi verso casa respirando quell'aria gelida e piena di buone promesse, con i miei fiori tra le braccia. Fiori dalle linee e i colori così perfetti da far morire di gioia gli occhi.
Tornavo a casa in silenzio, quando Livia ancora dormiva, sistemavo i fiori in silenzio.
Poi piena di delicate sensazioni mi rimettevo a letto. A volte mi riaddormentavo serena, altre rimanevo a sonnecchiare al buio, altre volte leggevo.
Il profumo di fiori freschi e della prima aria della giornata. Briosa.

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