sabato 30 dicembre 2017

Cuore in fuga

Espatrio, le paure e il coraggio delle donne

Un mosaico di racconti che ben rappresenta la realtà delle moderne migranti.

Pensieri, paure, coraggio, ricordi, speranze: tutto si mescola allo scopo di trascinare il lettore dentro un  mondo variegato e multiforme che rappresenta, in una sintesi eloquente, la vita di quante si sono avventurate in una nuova esistenza.




All'interno il mio racconto:
"cuore in fuga"

Lo schermo nero, freddo, con nomi di città in bianco. Compulsivamente rigiro tra le dita il ciondolo bronzeo della collana. Dove portare la mia vita? Nella città del sole, degli abbracci, dell’infanzia o quella della maturità, della libertà, del presente?
Il mio cuore esita e non sa scegliere. Anversa o Roma? Destinazione o bestemming?




giovedì 9 novembre 2017

Ossessione - nuovo inizio, nuova musica

Nuovo inizio, nuova musica.

Al centro un'ossessione, un pensiero che disturba, che porta alla follia.

Un chiodo nella testa che buca i pensieri e che li fa ruotare attorno a sé.

Una caduta fatale, nel vuoto, senza via di scampo.


Scrivendo e ascoltando
Arctic Monkeys

lunedì 23 ottobre 2017

Autunno dolciastro



I colori autunnali tardano ad arrivare e non s'intonano alla mia malinconia.
Alberi troppo verdi al di là dei vetri.
Lacrime immotivate e lente attendono di scendere dagli occhi.
Può mancarci qualcosa che non c'è mai stato? La nostalgia di una sensazione ormai lontana, incrinata.


Distrarsi sembrava piuttosto facile, credevo di sopportare la tua indifferenza, cercando pretesti e rimedi inutili credevo di soffocare la mia insofferenza.






mercoledì 27 settembre 2017

Fotografie di viaggio - blogtour

Il blogtour "Continua a viaggiare con noi" termina con le fotografie di viaggio nel blog La stamberga d'inchiostro.

Dopo un incontro con i romanzi, abbiamo conosciuto i personaggi come ideali compagni di viaggio, abbiamo attraversato le città in cui vengono ambientati i romanzi e ora è il momento di guardare indietro al nostro viaggio e imparare ancora qualcosa attraverso le fotografie ispirate ai romanzi e le loro copertine.

I romanzi che hanno viaggiato in questo blogtour sono:

Fotografie in Re Maggiore - Claudia Bresolin
Come un'isola - Monika M
Devi orzare, Baal - Virginia Less
Lettere fra l'erba - Clara Cerri
Lieve come la neve - Chiara Trabalza
Il Professionista - Flavia Cantini

Acquistabili nei maggiori negozi online e in libreria:



Ecco i blog che ci hanno ospitate e che ringrazio infinitamente se volete rileggere le tappe:



sabato 23 settembre 2017

Compagni di viaggio letterari



Quando si attraversano le pagine di un romanzo si parte senza sapere dove si arriverà, si viaggia lontano, si prende un'altra identità e si pensano cose e si agisce in un modo che non avremmo mai immginato di poter fare...
A me piace viaggiare lontano, a volte adoro ritrovarmi tra le strade di Tokyo, mangiare cibo nuovo, diventare amica di persone con una vita molto diversa dalla mia. In questi giorni sono a Parigi negli anni'50. Nell'ultimo anno sono stata nell'Italia del '600, a Londra negli anni '30 e poi ancora a New York.
Sono stata un giovane ebreo americano che cerca il suo equilibrio dallo psicanalista, una giovane francese che scappa di casa e se ne va a Parigi. Sono stata una giovane donna innamorata, che creduta una strega viene arsa sul rogo.

Ho creato Elisa e Livia come mie perfette compagne di viaggio, chissà a chi altro piacerebbe viaggiare con loro...
Nel blog Un buon libro non finisce mai si parla di viaggio nella lettura, sei romanzi come fuga dalla quotidianità e un piccolo assaggio di Normandia.



mercoledì 6 settembre 2017

No selfie, please

No selfie, ma un self-portrait.
Influenzata dalla mia nuova ossessione per Frida Kahlo, mi fermo un po' su me stessa.







lunedì 7 agosto 2017

La non-sofferenza


Lo ripeto anche a me stessa “si deve vivere una una vita a tentare di essere felici non a evitare di soffrire”.

Continuo a ripetermelo “essere felice, essere felice, felice”, immagazzino nella mia mente aforismi che peró mi confondono “la vita è un pendolo tra la noia e la sofferenza”... “bisogna essere felici almeno un’ora”.

Felici, felici, contenti e felici.


Eppure in alcuni momenti anche la semplice non-sofferenza non è tanto male.
Ma continuo a ripetermelo, felice, felice, felice. Intanto, peró, mi rallegro, sorrido e mi viene in mente un vecchio film di Woody Allen... e ridere fa bene all’anima.




Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire, non si deve amare.

Però allora si soffre di non amare. Pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire, e soffrire è soffrire.
Essere felice è amare: allora essere felice è soffrire. Ma soffrire ci rende infelici. Pertanto per essere infelici si deve amare. O amare e soffrire. O soffrire per troppa felicità.
Io spero che tu prenda appunti (Amore e Guerra)



martedì 18 luglio 2017

Amarsi un po'

Gli amori impossibili non finiscono mai (Le mine vaganti, Ozpetek)

Amare qualcuno, ma dover contenere quell’amore.
Sentire il sentimento dell’altro, senza poterlo contraccambiare apertamente, doverlo misurare, chiuderlo in una scatola e non esternarlo.
Fingere di non amare, vedere l’amato con un’altra persona, sentire il proprio intimo trafitto e sorridere, limitarsi a un “voler bene”.

Ballare insieme, davanti a tanti altri, essere vicini, sfiorarsi e fingere che il cuore non abbia avuto un contraccolpo.

Questi sono i sentimenti di Livia che ascolta la canzone di Battisti al ritorno di un incontro con l'amato, uno scontro con la realtà:

Amarsi un po’ è come bere.
Più facile è respirare.
Basta guardarsi e poi
avvicinarsi un po’
e non lasciarsi mai
impaurire, no no.
Però, però volersi bene, no
partecipare è difficile
quasi come volare.

giovedì 6 luglio 2017

I baci di Andrea

6 luglio - giornata mondiale del bacio, ultimamente ho l'impressione che ogni giorno sia la giornata mondiale di qualcosa, nelle ultime settimane ho notato quella del libro, del tiramisù, del gelato, in arrivo (ho contrallato) ci sono quella dell'amicizia, della fotografia e della tigre (per chi volesse festeggiare quest'ultima, è il 29 luglio).
Tornando al tema bacio, un estratto da Fotografie in Re Maggiore, i baci tra Elisa e Andrea: 


I baci con Andrea.
Perfetti sulle mie labbra mi legavano a lui. I nostri primi baci erano stati emozionati, ansiosi; erano stati i primi, ma me n’ero impossessata come fossero dovuti essere gli ultimi.
Il desiderio di Andrea di volermi rubare l’anima con quei baci.
Ora erano diversi, preziose promesse che richiamavano ogni felicità tra noi trascorsa e profetizzavano un futuro per sempre insieme.


(Fotografie in Re Maggiore)


venerdì 30 giugno 2017

Scarpe in valigia...

Sicuramente in molte hanno vissuto una cattiva esperienza simile a quella di Elisa in viaggio: scarpe sbagliate in valigia.

Volevo solo ritrovarmi carina per una sera. Nonostante la pioggia, nonostante l’umidità, nonostante il cielo grigio da giorni, volevo essere carina.
Non potevo di certo indossare i jeans, quelli ormai erano destinati alla lavatrice. Non potevo portare gli stivali più comodi, perché tra fango e pioggia ormai erano impraticabili. Mi accontentai del décolletté  nero.
– Sono pronta! –
– Are you caming with those shoes? –
– I don’t have any other dry shoes at the moment... but I’m used to these, so no problem –
“Non si hanno mai abbastanza scarpe e non se ne portano mai a sufficienza in viaggio!” perché non avevo ascoltato Livia!
(Fotografie in Re Maggiore)

venerdì 16 giugno 2017

Monika M parla di Fotografie in Re maggiore

La scrittrice e blogger Monika M parla di Fotografie in Re Maggiore
"...È un romanzo che esprime maturità e concretezza …  come un bellissimo fiore che galleggia sulla superficie, rivelando una delicata  intimità.
...
Vi ritroverete a chiedervi - sono più Livia o  Elisa? - ed io mi sono risposta: perché non tutte e due?!?"

Continuate a leggere il resto sul blog di Monika M:

lunedì 29 maggio 2017

Youth's follies #6

Follia numero 6: avventure - disavventure
Non sembra passato troppo tempo da alcune rocamboleschi episodi, da quell nottate ormai divenute leggendarie, ricordi lontani ma molto dettagliati: autobus notturni, incontri insoliti, l'attraversamento di fiumi solo la luce delle stelle.
Ci sono avventure più recenti, ce ne saranno ancora, ma che gusto avranno più di dieci anni dopo?

domenica 28 maggio 2017

Youth's follies #5

Follia numero 5: ossessione da cocco
Cocktail al cocco, profumo al cocco, cioccolatini al cocco, shampoo al cocco. Il mio primo drink per i 18 anni: Piña Colada.
La Piña colada non ha più lo stesso sapore, ma in questi giorni un assaggio di Malibu, una torta al cocco e un gelato al cocco sono stati un delizioso salto nel passato.
La maturità ha lasciato spazio ad altri gusti e ad altri sapori, ma un sorso dal passato è una picevole follia.

sabato 27 maggio 2017

Youth's follies #4

Follia numero 4: Un giro con Charlie
Charlie, ovvero il mio Liberty '50, quando con lui tornavo da Trastevere con gli amici o quando mi accompagnava agli allenamenti di karate.
La sella rovente in estate, il suo colore ceruleo.

Ogni tanto l'idea di una moto mi sfiora... un'idea lontana, molto lontana. Ad accompagnarmi per i vicoli di Bruges ora c'è la bicicletta XD

giovedì 25 maggio 2017

Youth's follies #3

Continua la mia sfida fotografica di ritorno alla giovenizza.
Follia numero 3
Tagli e colori di capelli improbabili. Corti, lunghi, viola, rosa, con orribili meches bionde... i miei capelli hanno sopportato pazientemente molte brutture.
 In fondo forse porto un taglio di capelli più insolito oggi che durante l'adolescenza... ma con pettinatura decisamente più classica. E proprio ultimamente il mio parrucchiere sta cercando di convincermi a fare una bella striscia rosa sul ciuffo davanti, la tentazione è tanta...

mercoledì 24 maggio 2017

Youth's follies #2

Follia numero 2: perdersi in una città straniera
10 anni fa mi perdevo a Girona, una piccola città catalana, in cui sono riscita a vagare a lungo senza sapermi orientare

La triste verità è che, nonostante sia migliorata molto, ancora oggi riesco a perdermi nei posti più assurdi... triste consolazione nel rimanere "giovane" o semplicemente per sempre senza senso dell'orientamento.

martedì 23 maggio 2017

Youth's follies #1

Prima follia di gioventù: l'abbigliamento.
Alternativo, ma non troppo, forse una lotta interna tra la ricerca di sé, il volersi mostrare e il volersi nascondere.

Peculiar Clothing Choices
In realtà, 15 anni dopo (sigh): metterei ancora oggi la gonna di pizzo nero da elfo dark (ma non lo faccio), la cinta è ancora nell'armadio (che non si sa mai) e le Doc Martens rimangono un valido alleato nelle giornate di pioggia e neve.

domenica 21 maggio 2017

Youth's follies

- Mi dici cos’hai? Fobia da invecchiamento? O forse non mi hai ancora fatto il regalo per il compleanno in arrivo? –
– Il tuo regalo è pronto da settimane e so che l’adorerai. Riguardo il processo d’invecchiamento, sai anche tu che non ne dobbiamo parlare e che è una tortura costante. Ogni giorno, ogni minuto, in questo stesso momento, mentre parlo con te, sto invecchiando inevitabilmente fino alla morte –
                                                     (Fotografie in Re Maggiore)

Anche per me la fobia da invecchiamento si fa tangibile con il compleanno in arrivo. Il desiderio di poter fermare il tempo, immobilizzare lo scorrere degli anni, riportare indietro le giornate perse l'una dopo l'altra. 33 sembra un buon numero per farsi fare un ritratto... 

To get back one's youth one has merely to repeat one's follies.
Oscar Wilde

Seguiranno nei prossimi giorni fotografie per ricreare le mie "follie di giovinezza", un mero espediente per dimenticare il crudele passar del tempo... 

martedì 16 maggio 2017

Writing on the Orient Express

La quiete della notte sul treno.
Le parole e l'inchiostro.
Storie che nascono e spingono nella mia mente.
Caratteri che cambiano si trasformano e si formano.
Riflessioni di carta tra le note di una ballata.


Un personaggio, signore, può sempre domandare a un uomo chi è. Perché un personaggio ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre «qualcuno». Mentre un uomo – non dico lei, adesso – un uomo così in genere, può non essere «nessuno»
(Pirandello - Sei personaggi in cerca d'autore)


venerdì 12 maggio 2017

Un ballo lento

Foto frutto di una fortunata ricerca in internet, senza fonte

Si usava ancora invitare le ragazze a ballare i lenti?
Un vuoto nello stomaco mi riportò per qualche istante agli emozionati lenti che avevo ballato a tredici anni, al tempo delle mele.
Attraverso il morbido vestito nero, le mani di Mattia sentivano il mio corpo adagiato dolcemente contro di lui. Mattia teso ed emozionato. Tutto ciò m’istigava e dopo aver stretto le spalle, alzai lentamente il viso verso di lui e lo guardai negli occhi.

(Fotografie in Re Maggiore)




Ascolta il brano nella playlist del romanzo su youtube:
Ella Fitzgerald - Dream A Little Dream Of Me

Una conversazione telefonica è stata la causa scatenante di questo post, ma soprattutto di una sensazione: il desiderio di un ballo lento, di qualcosa che sembra appartenere al passato, ad epoche remote, ad emozioni con il sapore forse un po' retrò.
Penso a quelle sensazioni, le sensazioni delle prime volte, le emozioni di qualcosa così "semplice".

Esistono ancora le feste a casa?
Nostalgia da Tempo delle Mele.









lunedì 8 maggio 2017

Elisa disse che li avrebbe comprati lei i fiori




Elisa disse che li avrebbe comprati lei i fiori.
Era quella la frase che vagheggiava in me ogni lunedì mattina.
Un'abitudine che mi portavo dietro da anni, prima dai miei genitori, poi in tutti gli appartamenti universitari. E quell'idea ancora m'incantava.
Mrs Dalloway disse che li avrebbe comprati lei i fiori.
Da quando avevo letto Mrs Dalloway era iniziata quella mia strana fissazione. Uscire la mattina presto e andare a comprare i fiori, ogni volta fiori diversi. Spalancare la finestra sorridente. Quelle parole ancora mi venivano in mente dopo anni.
L'aria fresca del dolce mattino.
Il palpito di un flutto.
Il bacio di un’onda fresca e pungente.
No, forse l'ordine e le parole non erano esattamente quelle, ma la sensazione rimaneva.
Indossai qualcosa velocemente e uscii in strada, presto, quando ancora non c'era nessuno, quando non c'era alcuna folla nei vicoli di Roma che erano solo miei.
Ogni lunedì mattina, secondo giorno di chiusura del negozio, compravo i miei fiori. Ne compravo due mazzi: uno per il salone e uno per la mia camera.
Camminavo poi verso casa respirando quell'aria gelida e piena di buone promesse, con i miei fiori tra le braccia. Fiori dalle linee e i colori così perfetti da far morire di gioia gli occhi.
Tornavo a casa in silenzio, quando Livia ancora dormiva, sistemavo i fiori in silenzio.
Poi piena di delicate sensazioni mi rimettevo a letto. A volte mi riaddormentavo serena, altre rimanevo a sonnecchiare al buio, altre volte leggevo.
Il profumo di fiori freschi e della prima aria della giornata. Briosa.

martedì 2 maggio 2017

Incontro con l'autore...

Il primo incontro con la classe di conversazione italiana di Trui van Gucht presso la CVO Roeselare, una piacevole introduzione al romanzo con lettura e approfondimenti.

Un ringraziamento per l'accoglienza a Trui e ai suoi studenti!



lunedì 24 aprile 2017

La giornata dei fiori e dei libri

Arrivo in ritardo con la giornata mondiale del libro e di San Giorgio protettore dei libri. Quando ero a Girona, ho imparato che in Catalogna il 23 aprile ci si regala fiori e libri. Con un giorno di ritardo, ecco un dipinto (terminato nel frattempo) che ritrae le protagoniste del romanzo Fotografie in Re Maggiore come fiori; un bel riassunto di fiori e libri

giovedì 6 aprile 2017

Intervista a Radio Alma Brussellando

Per scoprire un po' di me, della mia scrittura, delle fotografie, dei dipinti e di Fotografie in Re Maggiore, ecco l'intervista a Brussellando, una rubrica culturale di Radio Alma, la radio internazionale di Bruxelles:




lunedì 3 aprile 2017

Preparativi...

La presentazione si avvicina
Brussel
sabato 8 aprile - 15.45
Piola.Libri - Rue Franklin 66 - 68 Brussel

Letture tratte dal romanzo accompagnate da fotografie e dipinti per far vivere il libro fuori le sue stessa pagine.

venerdì 31 marzo 2017

E se… Come sarebbe un amore se potesse sopravvivere

Chagall - Il compleanno
Le parole che ospito in questo post sono quelle di Flavia Cantini. Una nostalgia lucida, una serie di domande sulla quotidianità di un amore che in fondo s'incontrano tutte nello stesso interrogativo: come sarebbe stato quel sentimento se fosse sopravvissuto?

"Mi chiedo spesso cosa sarebbe potuto essere di un amore incompiuto. Uno di quegli amori che muoiono prima del tempo, forti e in giovane età, uccisi brutalmente da uno dei due innamorati.

Non posso fare a meno di chiedermi cosa sarebbe accaduto se quell'amore avesse potuto vivere.
Chissà... Quanti progetti, quanti sogni, quanti giorni di Natale trascorsi insieme, quanti inverni ed estati.
E poi quanti viaggi, quante serate di Capodanno, quante notti in riva al mare ad ascoltare lo sciabordio delle onde osservando la luna...
E quante persone nuove avrebbe fatto conoscere quell'amore, quante esperienze, scambi di idee e opinioni, sorrisi, costruttivi confronti...
Mi domando come sarebbe stato se quella storia incompiuta avesse potuto snodarsi naturalmente attraverso i giorni e gli anni che le erano stati concessi. Se uno dei due non avesse detto "Basta". Se tutte le promesse fossero state mantenute.
Io sono qui a interrogarmi su quanto ci avrebbe arricchito vivere quell'amore che era nato e che, come tale, aveva diritto di crescere e maturare.
Avremmo organizzato quel viaggio? Cosa avremmo fatto il giorno dei nostri compleanni? Come sarebbe stato festeggiare insieme?
Fa così male quando qualcosa finisce all'improvviso, quando viene spezzato sul più bello. Non è possibile rassegnarsi all'incompiuto.
Troppe domande, troppi sogni. Troppo che non è stato vissuto ma è stato soltanto intravisto all'orizzonte, di sfuggita.
È come vedere un ricchissimo buffet sistemato in un salone. Ti aprono la porta, tu vedi sui tavoli centinaia e centinaia di portate, invitanti e golose. Puoi vedere gli antipasti, i primi piatti, poi i secondi piatti e, là in fondo, tutti i tuoi dolci preferiti. Già li pregusti, eccome se li pregusti!
Ti avvicini al tavolo degli antipasti, ne assaggi qualcuno e poi, all'improvviso, vieni afferrato per le spalle e sbattuto fuori dalla sala. La porta si chiude con un boato ed è inutile bussare. Nessuno apre più.
È assurdo: hai visto tutte le prelibatezze là apparecchiate, sai cosa ti perdi. Non hai fatto neanche in tempo ad assaggiare tutti gli antipasti! Come puoi dimenticare quei dolci là in fondo?
Ecco, è la stessa cosa con un amore spezzato prima del tempo.
Troppe, troppe sono le situazioni e le emozioni rimaste sospese. Il cuore non dimentica.
Saremmo stati al cinema a vedere quel film? Dimmi, saremmo partiti per una vacanza estiva? Avresti condiviso con me i tuoi dubbi più profondi? Di che cosa avremmo parlato?
Chissà come sarebbe stato condividere ogni attimo di un intero anno. Come sarebbe stato vedere le stagioni passare sui nostri volti e farci maturare ogni giorno un po’ di più.
Vorrei sapere come sarebbe stata la mia vita accanto alla tua, vorrei poter scorgere, anche soltanto in sogno, la casa in cui avremmo abitato io e te. Con quale stile l'avremmo arredata?
Dove ci avrebbe condotto la vita insieme? In quale regione, la mia o la tua? O forse una nuova, da conoscere giorno per giorno mano nella mano?
Quante cose sospese... Quante cose che non accadranno mai ma erano pronte ad accadere.
E chissà dove si nasconderà ora quel futuro già disegnato e già stabilito. Ora che non può più materializzarsi.
Che strana la Vita.
Ti sarebbe piaciuto il mio cane? Oh, io credo proprio di sì. Vi sareste piaciuti a vicenda. E lo avremmo adottato un cane nostro?
Cosa mi avresti insegnato tu? Cosa ti avrei insegnato io?
Il condizionale è un modo del verbo strano: da un lato ti apre alla potenzialità, dall'altro a tutto ciò che non è accaduto.
E se...?"

Questo racconto in anteprima fa parte di una raccolta di racconti e riflessioni che sarà disponibile su Amazon a partire dal 2 Aprile.

Tra le opere di Flavia Cantini c'è anche il romanzo Il Professionista (Lettere Animate editore): un romanzo, drammatico e crudo, ambientato nell'attuale crisi economica. In un ambiente povero e senza prospettive di lavoro e riscatto in cui, per sopravvivere, un giovane è costretto a compiere una tragica scelta.

Un romanzo in cui, tuttavia, un lavoro spietato si mescola a buoni sentimenti e al valore di un'amicizia che, nonostante tutto, resiste al peggio.

Per scoprire di più su Flavia Cantini: 
http://flaviascrittrice.blogspot.be/




lunedì 27 marzo 2017

mercoledì 8 marzo 2017

Presentazione ed esposizione a Bruxelles


Presentazione del romanzo:

Fotografie in Re Maggiore
di Claudia Bresolin

sabato 8 aprile - 15.45
Piola.Libri - Rue Franklin 66 - 68 Brussel

Letture tratte dal romanzo accompagnate da fotografie e dipinti dell'autrice per far vivere il libro fuori le sue stessa pagine.

Intervengono:
L'autrice Claudia Bresolin
La regista e attrice Ortensia Semoli


Che cos'è la felicità?
È ciò che si chiedono Elisa e Livia, due giovani donne che condividono una profonda amicizia.
Due anime perfettamente in sintonia, come il bianco e il nero dei tasti di un pianoforte.
L'amore è un momento perfetto che dura quanto lo scatto di una fotografia, come crede Livia? O deve togliere il respiro e superare lacrime e sofferenze, come ritiene Elisa?

La loro amicizia è invidiabile, quasi perfetta, ma lo scontro di visioni contrapposte può metterla a repentaglio, quando la realtà le pone di fronte a ostacoli da superare.
Tra i vicoli di Roma s'intrecciano le voci alterne di Livia ed Elisa, in un continuo susseguirsi di toni intimi e soavi, ma anche ironici e vivaci.

Informazioni:

lunedì 6 febbraio 2017

Posso scrivere i versi più tristi stanotte

Dopo una serata al cinema scoprire, riscoprire e ritrovare per l'ennesima volta la poesia e la poesia nella poesia.


 

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

Scrivere, ad esempio : La notte è stellata,
e tremolano, azzurri, gli astri in lontananza.

Il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Io l'amai , e a volte anche lei mi amò .

Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia.
La baciai tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi amò, a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.

Udire la notte immensa, più immensa senza lei.
E il verso cade sull'anima come sull'erba in rugiada.

Che importa che il mio amore non potesse conservarla.
La notte è stellata e lei non è con me.

È tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
La mia anima non si rassegna ad averla perduta.

Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.
Noi quelli di allora, più non siamo gli stessi.

Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai.
La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.

D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei suoi baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro . I suoi occhi infiniti.

Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo .
E' così breve l'amore, ed è sì lungo l'oblio.

Perché in notti come questa la tenni tra le mie braccia,
la mia anima non si rassegna ad averla perduta.

Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa
e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.
Neruda