venerdì 15 luglio 2016

Pioggia e bicicletta - Alla scoperta di libri - BlogTour #9

Questo frammento postato dal Blog Alla Scoperta di Libri offre un altro aspetto di “Fotografie in Re Maggiore”, non solo quello di Elisa e Livia alle prese con i loro problemi sentimentali. Problemi ce ne sono sempre... ma con la pioggia e una bicicletta. Elisa si trova impegnata in un’escursione in bicicletta nella piatta campagna belga, dove ha accompagnato Andrea in un viaggio per lavoro:


– Pronto –
– Livia, sono Elisa –
– Ma per chiamarmi dal Belgio sul cellulare devi esser diventata ricca! –
– No, solo disperata! –
– Cosa ti è successo? –
– Voglio scappare –
– Problemi con Andrea? –
– No, con la bicicletta –
– Bicicletta? –
– Liviaaa! Qui vanno tutti in bicicletta! –
– E non sei capace? –
– Sì sono capace, ma io non ho nulla di adatto per fare una gita in bici e simili escursioni, dovresti vedere i miei stivali come si sono ridotti! –
– Hai spezzato il tacco? Di quali? Ti avevo prestato degli stivali per partire? Sono i miei? –
– No, sono i miei neri, sono solo sporchi… però! –
– Dai non preoccuparti –
– E poi sono caduta! –
– Sei caduta? –
– Sì, tutti vanno velocissimi! Ma io non ci riesco, ho detto loro di andare avanti, che li avrei raggiunti, ma adesso ha iniziato a piovere e per evitare una buca a terra sono caduta –
– Ti sei fatta male? –
– No, cioè un ginocchio mi fa male, ma nulla di grave. Sono seduta a un lato della strada, qui a terra, con accanto la mia bicicletta, sotto la pioggia! –
– Su! Ora sei disperata, ma vedrai che quando sarai asciutta, al caldo e al sicuro, ti sembrerà di aver passato un momento divertente–
– No, non è uno di quei momenti che si ricordano con ilarità –
– Prima o poi sarai a casa tranquilla e allora potrai dimenticarti di questo momento. Quali sono gli altri piani? –
– Questa sera andiamo a cena in un ristorante con i colleghi belgi di Andrea –
– Non potrà esser così male –
– Ti prego! Parleranno fiammingo tutto il tempo! –
– Parlano in inglese? Capiscono l’italiano? – 
– No, non capiscono l’italiano, ma parlano inglese anche troppo bene–
– Dai, pensa che al ristorante sarai al chiuso e senza bicicletta… concentrati sul cibo! –
– I miei capelli sono un tale disastro! –
– Si sa che il Belgio è una zona piovosa –
– Lo so… però! Ok, mi rimetto sulla dannata bicicletta! I belgi avranno già chiamato le squadre di soccorso per cercare l’imbranata italiana che è caduta dalla bicicletta! –
– Ok, non deprimerti per queste cose! Divertiti! –
– Grazie per il conforto –
– A domani! –
– No, domani sera torno tardi e mi fermo a dormire a casa di Andrea, quindi a dopodomani, sempre se sopravvivo –
– Allora a dopodomani! Non perderti con la bici –
– Speriamo di no! Ciao –
– Ciao –
Riattaccammo.
Ero io a perdermi ora, non in bicicletta, solo nel passato.
Il liceo con Elisa, quando passavamo interi pomeriggi a divertirci con così poco. Le nostre fantasticherie, i progetti, le risate. Il liceo, poi l’università. Gli anni passati tra lezioni, libri, appunti, dispense e fotocopie. Le serate fuori per dimenticarsi d’aver studiato tutto il giorno. I pranzi e le cene con i libri aperti di fronte, con la mente disturbata dai concetti studiati che s’intrecciavano con le nostre giornate. Quei pranzi e quelle cene che altro non erano che cioccolate calde in inverno e gelati in estate, talvolta una crêpes in due. L’ultimo anno di università, le due stanze in affitto nello stesso appartamento con altre due studentesse. La libertà arrivata tutta insieme, le stupide liti con le coinquiline, la lavatrice rotta.
Quanto tempo era passato?
Non molto, eppure mi sembravano ricordi di una vita precedente.
Avevo rimpianti? No, solo nostalgia.


In questo estratto ci sono solo Elisa e Livia... nessun problema di visione dell’amore. Eppure anche qui le differenze caratteriali delle due protagoniste sono evidenti: Elisa tende alla “drammatizzazione” anche in altri ambiti, Livia invece cerca di portare argomentazioni pratiche e positive (in fondo, però, è facile essere ottimisti, quando non si è in prima persona in bicicletta sotto la pioggia). Inoltre un piccolo assaggio degli aspetti più riflessivi che sono presenti nel romanzo: Livia ripensa a come è cresciuta la sua amicizia con Elisa, due ragazze che s’incontrano al liceo e che poi maturano insieme, loro cambiano, ma non il loro legame, perché se da una parte abbiamo visto che Livia non crede nell’amore per sempre, dall’altra non dubita mai della presenza di Elisa nella sua vita, dell’amicizia per sempre. “Fotografie in Re Maggiore” non è assolutamente un romanzo autobiografico, ma questa disavventura sì! La pioggia in bicicletta in Belgio è (purtroppo) un’esperienza sin troppo presente nella quotidianità dell'autrice. E anche l’episodio che segue nel romanzo, dove Elisa è persa tra i boschi, di notte con i tacchi è capitata a Claudia Bresolin.



Ringrazio Cristina ShayLee che ha pubblicato questo post in anteprima nel suo blog Alla scoperta di libri



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