lunedì 6 giugno 2016

Fiori di notte - il cuore in un libro - BlogTour #3


Terza tappa del blogtour pubblicata dal blog Il cuore in un libro.
Questo estratto proviene dalla parte iniziale del romanzo, a poche pagine dall’inizio (a 15 pagine per l’esattezza). La narrazione nel romanzo alterna le voci di Elisa e Livia, nel romanzo non è difficile capire chi è a narrare, in questo estratto per chiarezza ho indicato chi è
                                                la narratrice:
ELISA
Il citofono gracchiò.
– Ma che ore sono? È mezzanotte, da quando riceviamo visite a quest’ora! –
– Sarà Leo, vai tu –
– No, Leo è impegnato con la sua vita reale questa sera. Deve essere Andrea che ti è venuto a fare una sorpresa, vai tu –
– Non credo sia Andrea, lui non fa sorprese. Lui mi svela le sorprese cinque minuti prima di farmele perché teme di sbagliare –
– Ma io ho freddo –
– Ok, ok, vado io –
Dopo aver lasciato chiunque fosse fuori dal portone al freddo per un bel po’, andai a rispondere:
– Chi è? –
– Ho una consegna per Livia Fei –
– A quest’ora? –
– Sì –
L’uomo sventolò un mazzo di fiori alla videocamera del citofono:
– Salga, quarto piano –
Trascorse del tempo prima che un uomo grassoccio col viso arrossato e un po’ asmatico si presentasse alla porta. Una giacca a vento verde marcio, i capelli grigiastri radi.
– Livia Fei? –
– Sì, li prendo io –
L’uomo non era molto contento dell’ascensore rotto.
Si soffiò energicamente il naso in un fazzoletto marrone a quadri.
– Vuole un bicchiere d’acqua? –
– No, voglio andare a casa a dormire –
– Ehm… ok, buona notte –
Tornai da Livia:
– Sono per te –
Livia prese il mazzo di calle bianche, un semplice biglietto, nero su bianco:
Per Te, Leo.
Sorrise, non le servivano altre parole.
– Leo si ricorda i tuoi fiori preferiti anche a mezzanotte –
Odiavo cordialmente Leo per questo.
Una di quelle persone che sembrano distratte, ma al contrario annotano tutto nella loro mente fotografica e ricordano ogni più piccolo dettaglio, dalla passione più stramba alla fissa più idiota. E forse ricordarsi i fiori preferiti della propria amante non è poi un grande sforzo, ma lo detestavo per saper toccare i tasti giusti al momento giusto, persino con la superba e pretenziosa Livia, che era lì che guardava i suoi fiori vagamente sospettosa.
– Cos’hai? Non ti piace la sorpresa? –
– Oh sì, moltissimo. Li vado a mettere in un vaso –
Livia si allontanò con i fiori in mano, strusciando a terra le pantofole soffici troppo grandi ai suoi piedi.
Sarei stata di certo felice se quella fosse stata una sorpresa per me da Andrea, ma non sarebbe mai stato un suo gesto. Fiori di notte. Perché no? Ero un’ipocrita, li avrei adorati.
Fiori di notte senza motivo.
Non avrei mai trovato nulla di male in quel gesto, se non fosse stato fatto da Leo. Era barocco, solo un gesto per accattivarsi Livia, per tenerla legata a sé, per tenersi l’amante buona mentre poteva continuare indisturbato con la sua vita.
– Livia, non senti d’esser trattata come nient’altro che un’amante? –
– Che domanda diretta! No, insomma, forse dall’esterno può sembrare così e ti capisco, ma io so cosa intendeva Leo mandandomi dei fiori –
– A me sembrerebbe… non so come dirlo senza offenderti –
– Tenersi l’amante in caldo per quando nei prossimi giorni ne avrà bisogno? –
– Sì –
– No. Non è così e comunque non m’interessa. Mi piace passare il tempo con Leo, sto bene con lui, mi piace poter essere in una relazione, ma allo stesso tempo non sentirmi soffocata. Mi piace sentirmi legata a lui quando siamo alla distanza di un bacio e di sentirmi libera quando non siamo a portata di sguardo –
– Io non potrei vivere senza sapere d’essere l’unica per Andrea –
– Io… beh, io sono felice così –

LIVIA
Viviamo in un’epoca senza poesia.
Dopo aver sistemato i fiori, mi rituffai nuovamente nella mia coperta.
Aperto un libro provavo a leggere, ma sottecchi guardavo Elisa: il suo profilo fragile e delicato. Il suo sguardo trasognato, perso nella musica che stava ascoltando e in chissà quale altra vita.
Lo sapevo. Sapevo che Elisa era lontana dalla realtà ora, perché Elisa aveva due mondi, quello in cui viveva e quello in cui poteva perdersi lontana. Forse uno psicologo l’avrebbe definito disturbo della concentrazione. Elisa ora era lontana in quei mondi mai esistiti fatti di menzogne oniriche.
Sognava ad occhi aperti, mentre tutto il resto spariva.
E io ero lì, in quella realtà vile, che forse io stessa contribuivo a rendere vile.

RIFLESSIONI SULL'ESTRATTO
Un piccolo brano che coglie perfettamente i caratteri e le idee di Elisa e Livia, ma non solo, introduce infatti anche alcune dinamiche tra i personaggi.
Livia riceve un mazzo di fiori in piena notte, delle calle bianche. Non si capisce quale sia la reazione di Livia a quei fiori, perchè Livia non esterna facilmente i propri sentimenti, soprattutto quando si tratta di Leo.
Leo è l’uomo sposato con il quale Livia ha una relazione da diversi anni. Proprio questo elemento è in qualche modo fondamentale per Livia, il sapere che non è una storia con lieto fine. Livia non vuole una relazione romantica per sempre con Leo, lei è felice di quell’istante di felicità che condividono, quell’istante puó essere un minuto o cinque anni, poco importa a Livia: “Mi piace passare il tempo con Leo, sto bene con lui, mi piace poter essere in una relazione, ma allo stesso tempo non sentirmi soffocata. Mi piace sentirmi legata a lui quando siamo alla distanza di un bacio e di sentirmi libera quando non siamo a portata di sguardo.”

Elisa non riesce neanche a concepire l’idea di amare di Livia, la sua idea di relazione; per lei l’amore deve essere totalizzante. Elisa non comprende a fondo i sentimenti di Livia, eppure non ne dubita, dubita invece della sincerità di quelli di Leo. E proprio quei fiori rappresentano per Elisa la finzione di una relazione che non puó esistere, se è solo il tradimento all’interno di un matrimonio.

Eppure, nonostante queste differenti visioni, sia Livia che Elisa desiderano un pezzetto della vita dell’altra: Elisa vorrebbe ricevere fiori di notte senza alcun motivo da Andrea, il suo amore vero e unico, ma non abbastanza poetico e romantico come vorrebbe lei.
Livia d’altronde vede in Elisa degli ideali, un’aspirazione poetica che manca nella sua vita e che in fondo rimpiange.


Un grazie a Francesca per aver messo ospitato questo estratto di Fotografie in Re Maggiore nel suo blog il Cuore in un libro

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